Le Arance della Salute AIRC 2023
La prevenzione è uno dei principali strumenti per ridurre le probabilità di sviluppare un cancro. E proprio con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza di compiere gesti concreti per salute, come la rinuncia al fumo, seguire un’alimentazione equilibrata, praticare attività fisica e aderire agli screening raccomandati, Fondazione AIRC sabato scorso è tornata in piazza con il consueto appuntamento “Le Arance della Salute”.
Queste importanti indicazioni, raccolte nel “decalogo della salute” stilato dal Fondo mondiale per la ricerca sul cancro (World Cancer Research Fund), sono al centro della speciale guida che è stata distribuita nelle piazze insieme ai prodotti solidali.
Il claim della campagna 2023 è “La salute nelle nostre mani” e sintetizza l’impegno di AIRC nella prevenzione che, come ricorda Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, “è uno dei principali strumenti per ridurre le probabilità di sviluppare un cancro ed è alla nostra portata ogni giorno. Se la diagnosi precoce permette di anticipare il momento in cui si scopre un tumore, altri semplici interventi consentono di contenere il rischio che alcuni tumori si presentino. Abitudini e comportamenti più salutari potrebbero evitare la comparsa di circa un tumore su tre.”
Inoltre, dal 4 febbraio, in occasione del World Cancer Day, l’appuntamento con la salute continua in molti supermercati: per ogni reticella di “Arance rosse per la ricerca” venduta, i punti vendita aderenti doneranno 50 centesimi di euro per garantire continuità al lavoro degli scienziati sostenuti da AIRC. I fondi raccolti contribuiranno al finanziamento di circa 5.000 ricercatori “per rendere il cancro sempre più curabile”.
I numeri del cancro in Italia 2022
Occhi puntati sugli stili di vita scorretti che hanno portato un aumento delle diagnosi di tumore. Secondo la nuova edizione de “I numeri del cancro 2022”, frutto della collaborazione tra Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), Airtum, Fondazione Aiom, Ons, Passi, Passi d’argento e Siapec, nel 2022 sono stati stimati 390.700 nuovi casi, +14.100 in 2 anni. E se nella fase post-Covid, sono ripresi gli screening di prevenzione, è però allarme per gli stili di vita scorretti: il 33% degli adulti è in sovrappeso e il 10% obeso, il 24% fuma e i sedentari sono aumentati dal
23% nel 2008 al 31% nel 2021. La pandemia, rilevano gli esperti, ha determinato nel 2020 un calo delle nuove diagnosi legato in parte all’interruzione degli screening, ma oggi si assiste alla ripresa dei casi di cancro come in altri Paesi europei.
Quadro che rischia di peggiorare se non si pone un argine proprio agli stili di vita scorretti. Pesano anche i ritardi nell’assistenza accumulati durante la pandemia, ma si registra una ripresa dei programmi di prevenzione secondaria e degli interventi chirurgici in stadio iniziale.
Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2022, è il carcinoma della mammella (55.700 casi, +0,5% rispetto al 2020), seguito dal colon-retto (48.100, +1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne), polmone (43.900, +1,6% negli uomini e +3,6% nelle donne), prostata (40.500, +1,5%) e vescica (29.200, +1,7% negli uomini e +1,0% nelle donne). Dall’altro lato, va letta positivamente la ripresa dei programmi di screening, tornati nel 2021 ai livelli prepandemici, in particolare quello mammografico raggiunge la copertura del 46% (nel 2020 si era attestato al 30%), per il colon-retto del 30% (era pari al 17% nel 2020) e per la cervice uterina del 35% (era al 23% nel 2020).
I dati raccolti durante il biennio 2020-2021 “segnano un momento di accelerazione per lo più in senso peggiorativo per quanto riguarda i fattori di rischio comportamentali per i tumori: si tratta di un dato che non può non destare preoccupazione se si considera che il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche possono essere evitati intervenendo su fattori di rischio prevenibili, soprattutto sugli stili di vita”. Lo afferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella prefazione del libro ‘I numeri del cancro in Italia 2022’.
Questi dati aggiornati “invitano sempre di più a rafforzare le azioni per contrastare il ritardo diagnostico e per favorire la prevenzione secondaria e soprattutto primaria, agendo sul controllo dei fattori di rischio a partire dal fumo di tabacco, dall’obesità, dalla sedentarietà, dall’abuso di alcol e dalla necessità di favorire le vaccinazioni contro le infezioni note per causare il cancro, come quella contro l’Hpv”, afferma Saverio Cinieri, Presidente Aiom. Il dato positivo, però, è che a fronte dei 2,5 milioni di cittadini che vivevano in Italia nel 2006 con una pregressa diagnosi di tumore, si è passati a circa 3,6 milioni nel 2020, il 37% in più di quanto osservato solo 10 anni prima.
Fonte: Health Online