Può l’intelligenza artificiale individuare soggetti fragili che necessitano di una copertura vaccinale? È questo il tema su cui si sofferma l’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma attraverso il programma nazionale Ospivax che invita a vaccinare in ospedale non solo i pazienti fragili e vulnerabili, ma anche gli operatori sanitari e i loro caregiver, seguendo la strategia ‘cocoon’ (proteggo il caregiver e il familiare di un paziente fragile, per tutelare ulteriormente il paziente). La finalità del nosocomio è di mettersi al servizio della prevenzione: in questo modo, infatti, i soggetti fragili possono approfittare di un’offerta vaccinale attiva, in integrazione con il territorio.
Ma in che modo è possibile individuare i “fragili”? A questo punto subentra un algoritmo di intelligenza artificiale messo a punto dall’Ict del Gemelli e applicato ai registri sanitari elettronici dell’ospedale, a individuare i soggetti più a rischio di “fragilità”. “Questi verranno ricontattati – spiegano dall’Ospedale della Santa Sede – per un’offerta attiva di vaccinazione da erogarsi presso il nostro ambulatorio vaccinale ospedaliero (presso la sala prelievi del secondo piano, una volta a settimana) o presso i centri vaccinali di riferimento della Asl Roma 1 che collabora al progetto. Questa attività rientra nel Work Package 3 CareVax, parte del progetto nazionale multi-stakeholder Dare (DigitAl lifelong pRevEntion), i cui referenti per Fondazione Policlinico Gemelli sono Stefania Boccia e Roberta Pastorino.
La fase pilota del progetto, che prende avvio in questi giorni per una durata complessiva di un intero semestre, coinvolge i pazienti del Centro Malattie apparato digerente (Cemad) e gli emodializzati. L’obiettivo è di trasformarla in un’attività strutturata, a beneficio di tutti i pazienti del Gemelli.
Come si legge sul sito del “Bambino Gesù”, il Programma Nazionale Ospivax, promosso dall’Osservatorio Italiano Prevenzione, mira a promuovere la consapevolezza sulla centralità delle vaccinazioni e a organizzare programmi di vaccinazione negli ospedali per diverse categorie di persone: operatori sanitari, pazienti, soprattutto quelli più vulnerabili, persone che entrano in contatto con i pazienti (caregiver e familiari). L’obiettivo è creare una rete nazionale di esperti e professionisti del settore sanitario, medici e altre figure professionali, nonché di strutture organizzative come i dipartimenti di prevenzione e le direzioni mediche ospedaliere e di istituzioni, sia regionali che nazionali. Le Strutture Ospedaliere italiane in possesso di determinati requisiti, potranno essere identificate con un bollino Ospivax, per far riconoscere la loro offerta di servizi di promozione vaccinale per gli operatori sanitari, i pazienti, i contatti dei pazienti.
Fonte: La Voce MBA