“È una dichiarazione politica ambiziosa, che include e riassume le posizioni comuni su tutte le tematiche affrontate durante questi mesi”. Con queste parole il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha commentato la dichiarazione finale adottata dai Paesi del G7 Salute tenuto ad Ancona dal 9 all’11 ottobre. Il Ministro inoltre ha sottolineato come il vertice si sia occupato di problematiche che impattano sulla vita di tutti e che per questa stessa ragione occorre fornire risposte concrete, al passo con i tempi attuali. Si parte dunque dal contrasto all’antimicrobico resistenza: “Nella riunione congiunta con i Ministri delle Finanze – fa sapere in una nota Schillaci – l’Italia ha annunciato un finanziamento di 21 milioni di dollari nel prossimo triennio a favore di CARB-X, una partnership globale senza scopo di lucro che sostiene lo sviluppo di nuovi antibiotici. Con questa scelta chiara l’Italia è in prima linea per gestire la crisi dell’antibiotico-resistenza”. Un altro risultato significativo riguarda l’approvazione per la prima volta, nell’ambito della Presidenza del G7, di una di un policy brief su Intelligenza Artificiale e Salute.
L’implementazione dell’Intelligenza Artificiale (AI) nel settore sanitario rappresenta una grande opportunità per gli operatori sanitari, i pazienti, i decisori politici e altri stakeholder per migliorare l’efficienza operativa e i risultati sanitari. Molte applicazioni dell’IA nei sistemi sanitari sono già in uso e quotidianamente otteniamo riscontri positivi riguardanti la capacità dei sistemi di intelligenza artificiale di avere un impatto significativo sulla diagnostica e strategie terapeutiche, compresi i metodi decisionali in campo sanitario, il rapporto medico-paziente, la prevenzione delle malattie, e le strategie di promozione della salute.
Come stabilito nel corso del G7 Salute, e come si legge nella prima pagina del documento condiviso, è necessaria – su questo fronte – una governance solida basata su tematiche scientifiche, tecnologiche, infrastrutturali, normative, legali, di sicurezza, etiche, al fine di realizzare il pieno potenziale dell’intelligenza artificiale in modo sicuro, protetto e affidabile.
Per tutte queste ragioni gli Stati membri del G7 hanno confermato la propria convinzione a promuovere l’uso dell’Intelligenza artificiale nell’assistenza sanitaria al suo pieno potenziale, per migliorare la qualità e i risultati della salute individuale, della popolazione e pubblica e alleggerire l’onere per i professionisti sanitari nel ripristinare il tempo per l’assistenza e le interazioni umane e ridurre le disuguaglianze e le disparità nell’accesso all’assistenza. Nello sviluppo dell’IA per l’assistenza sanitaria, i leader politici incoraggiano inoltre gli sforzi di cooperazione internazionale verso la standardizzazione e l’armonizzazione dei dati poiché – spiegano – “questo processo è essenziale per la formazione, la messa a punto, il test e la convalida dei modelli di IA tramite set di dati completi e rappresentativi per garantire accuratezza, affidabilità, pertinenza e buona standardizzazione, garantire l’efficienza negli studi multicentrici riducendo la complessità e il tempo necessari per l’aggregazione e l’analisi dei dati.
Fonte: La Voce MBA