Negli ultimi decenni il mondo del lavoro ha subito una trasformazione significativa. Le aziende stanno riconoscendo sempre più l’importanza del benessere dei dipendenti e della soddisfazione sul posto di lavoro non solo come un dovere etico, ma anche come un vantaggio competitivo. Due concetti che giocano un ruolo fondamentale in questo contesto sono e il “Welfare Aziendale.” E i Fringe Benefit.
Cosa sono i Fringe Benefit?
I fringe benefits sono compensi in forma non monetaria, che consistono nella concessione in uso di beni e servizi da parte del datore di lavoro a favore dei lavoratori.
Fringe dall’inglese che vuol dire “frangia” per indicare il beneficio marginale complementare alla retribuzione principale. Tanti sono i servizi e i beni che possono rientrare nell’ambito dei Fringe Benefit: telefono e auto aziendale, borse di studio, buoni carburante, voucher per la spesa, bonus bollette.
Nell’articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi si legge:
“Non concorre a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore nel periodo d’imposta a lire 500.000”
A regime, quindi, la soglia da rispettare per beneficiare del trattamento agevolato è pari a 258,23 euro.
Entro questa cifra gli importi in busta paga, i beni e servizi riconosciuti, non vengono tassati, con un vantaggio per chi li riceve.
Negli ultimi anni su questo passaggio normativo ci sono stati diversi interventi che hanno ampliato il raggio d’azione dei fringe benefit sia in termini di importo che in termini di tipologia di servizi aggiuntivi ammessa ai benefici.
Nel 2022, oltre il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico, dell’energia elettrica e del gas naturale sono entrate a far parte del paniere dei fringe benefit esenti esteso fino alla somma di 3.000 euro.
Conferenza stampa di presentazione della legge di Bilancio 2024
Prospettive per il Welfare Aziendale e Fringe Benefit
Nel pomeriggio del 16 ottobre, l’attenzione di politici, imprenditori e cittadini è stata catturata da un evento di rilevanza nazionale: la conferenza stampa di presentazione della Legge di Bilancio 2024. La Premier Giorgia Meloni, affiancata da ministri chiave, ha svelato le modifiche in arrivo che rivoluzioneranno il panorama del Welfare Aziendale e dei Fringe Benefit in Italia.
Contesto e necessità di cambiamento
La Premier ha iniziato la conferenza sottolineando il contesto che ha reso necessario un cambiamento significativo nelle politiche fiscali e aziendali in Italia. La pandemia di COVID-19 ha rivelato con chiarezza l’importanza di garantire il benessere dei lavoratori e di creare un ambiente lavorativo che favorisca la resilienza economica.
Rafforzare il Welfare Aziendale
La presentazione ha visto l’annuncio di una serie di modifiche rivoluzionarie che puntano a rafforzare il Welfare Aziendale, con un particolare enfasi sui Fringe Benefit.
Tra le misure a sostegno del reddito di lavoratori e lavoratrici, sembra che ci sia la volontà di innalzare il limite dei Fringe Benefit, dagli attuali 258,23€, a 1.000 euro per tutti i dipendenti, con un innalzamento ulteriore a 2.000 euro per i soli lavoratori con figli a carico. All’interno di questa nuova modifica, potrebbero anche essere inclusi il pagamento del mutuo o dell’affitto della prima casa.
“Sui fringe benefit l’anno scorso siamo interventi in maniera significativa, quest’anno lo rendiamo strutturale con modifiche per il 2024: portiamo il tetto a 2mila euro per i lavoratori con figli e a mille euro per tutti gli altri” ha annunciato, la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa, facendo il punto sulla manovra approvata oggi dal Consiglio dei ministri.
In ambito welfare, è chiaro che agire solo di fringe benefit può risultare limitante; per loro natura questi benefit finiscono per far identificare il welfare aziendale in una versione consumistica, a scapito della finalità sociale e assistenziale sulla cui base è nato e che ne rappresenta la forma più alta ed evoluta.
In un contesto di inflazione e caro vita come quello attuale, però tale innalzamento può risultare una mossa efficace per facilitare le misure che un datore di lavoro mette in atto a sostegno della capacità di spesa dei dipendenti.
Se considerato poi in un contesto più ampio come parte delle soluzioni di benefit previste in un piano di welfare a supporto del benessere dei dipendenti sicuramente la misura verrà accolta con grande favore. L’opportunità di aumentare gli importi di spesa in ambito fringe diventa ancor più efficace se tali risorse possono ritornare sul territorio e sulla filiera di servizi e prodotti delle realtà locali.
È importante quindi che le aziende che decideranno di seguire questa linea mettano in atto una valutazione concreta su quali siano gli strumenti più adatti che permettano ai dipendenti di usufruire al meglio di questi importi secondo le loro esigenze e quelle delle loro famiglie. Tali strumenti saranno tanto più vincenti quanto più saranno flessibili rispetto alla spendibilità dei fringe sia in grandi piattaforme dell’e-commerce ma anche sulle realtà del tessuto locale o in ambiti rimborsuali (es. utenze domestiche) per adattarsi quanto più possibile alle abitudini del dipendente e alle sue necessità.
La conferenza stampa del 16 ottobre ha rappresentato un momento significativo per l’Italia, con l’annuncio di modifiche chiave nella Legge di Bilancio 2024 che riguardano il Welfare Aziendale e i Fringe Benefit. Questi cambiamenti promettono di portare benefici tangibili ai lavoratori e alle imprese, promuovendo una maggiore equità, trasparenza e benessere nel mondo del lavoro italiano. La visione a lungo termine di un’economia basata sulla conoscenza e sulla sostenibilità sociale offre una prospettiva positiva per il futuro del Paese.
Fonte: Health Online