Una campagna di solidarietà permetterà di acquistare un sistema per radiografia su campione organico e inorganico per la Chirurgia Oncologica Senologica dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena.
La raccolta fondi, iniziata a ottobre scorso, su iniziativa di Modena Aiutiamoci e di Cesto di Ciliege o.d.v, è terminata con la cena di “Primavera Donna” lo scorso 5 maggio e consentirà di acquisire il sistema XPERT® 40, un apparecchio diagnostico a cabinet schermato che viene utilizzato per esami radiologici di campioni organici e inorganici.
“Il progetto “Primavera donna” – ha spiegato Sheila Chiusolo, Presidente di Modena Aiutiamoci – nasce circa un anno fa, da un incontro avvenuto tra me ed il prof Tazzioli, il quale mi manifestava la necessità per il suo reparto di senologia del Policlinico di Modena di dotarsi un apparecchio radiologico intraoperatorio per l’analisi del “campione” asportato. Io e il mio staff di Modena Aiutiamoci, nonostante il costo elevatissimo di questo macchinario, non ci siamo persi d’animo, sulla scia anche del bellissimo progetto concluso l’anno precedente a favore dell’Oncoematologia pediatrica di cui è Referente la dott.ssa Monica Cellini”.
Alla gara di solidarietà hanno partecipato, attraverso donazioni spontanee, imprenditori e cittadini modenesi.
L’associazione cesto di Ciliegie o.d.v ha reso noto che dal 30 ottobre ha raccolto la somma di 74.500 euro. “La nostra associazione ha incontrato tanta solidarietà e sono molte le persone che, con il loro contributo, hanno manifestato vicinanza e partecipazione nei confronti dei progetti che ci poniamo. A tutti loro va la mia più profonda gratitudine”, ha affermato Carmela Mastroianni, Presidente dell’associazione Il Cesto di Ciliege o.d.v.
Il sistema XPERT® 40, che utilizza una sorgente radiogena di alta energia e un software di acquisizione e analisi delle Immagini, consentirà di ridurre i tempi operatori.
“Questa apparecchiatura – ha spiegato il prof. Giovanni Tazzioli, Direttore della Chirurgia Oncologica e Senologica – consente di analizzare il campione prelevato direttamente in sala operatoria guidando il chirurgo a compiere l’intervento ideale relativamente alle caratteristiche del carcinoma asportato. Senza questa apparecchiatura, “il campione” viene attualmente trasportato in Mammografia per valutare la corretta asportazione della lesione, e solo dopo il tempo di attesa per l’esecuzione della radiografia il chirurgo è in grado di sapere con certezza se l’intervento è da considerarsi veramente definitivo; può quindi capitare che la paziente possa essere richiamata per “ampliare i margini” della parte operata, e questo con un ulteriore trauma per la donna ed un aggravio di costi per la sanità. Grazie alla nuova apparecchiatura, potremo evitare questo doppio passaggio e pertanto ridurre i tempi operatori”.
Nel 2022 sono stati oltre 700 i nuovi casi di carcinoma della mammella curati presso la Breast unit del Policlinico che si avvale di un gruppo di Professionisti dedicati alla diagnosi ed al trattamento di questa malattia. Nel 2016 il Percorso Senologico del Policlinico ha ottenuto la Certificazione EUSOMA dell’European Society of Breast Cancer Specialist – sempre riconfermata – e nel 2023 ha raggiunto la certificazione di qualità Qualità SENO-NET rilasciata dal Network dei Centri Italiani di Senologia per la casistica e l’organizzazione multidisciplinare.
Il sistema che verrà acquistato, unico nel suo genere, sarà un valido strumento nella diagnosi e cura della neoplasia.
“Il sistema radiologico che andremo ad acquisire – spiega l’Ing. Massimo Garagnani, Direttore dell’Ingegneria Clinica – permette una visualizzazione dei campioni anatomici con la qualità delle immagini mammografiche e con una facilità d’uso mai raggiunta prima. Il sistema, molto compatto e autoschermato, consente di analizzare i campioni prelevati durante la seduta operatoria con immagini ad alta risoluzione utilizzando un detettore di 12×15 cm e un software di acquisizione e presentazione delle immagini sino ad un fattore di ingrandimento di 2.3. Le immagini acquisite secondo i più moderni standard possono essere memorizzate e visualizzabili attraverso il sistema PACS, già in uso in azienda, rendendole disponibili al chirurgo sui monitor all’interno della sala operatoria. Il suo utilizzo accanto alla sala operatoria consente quindi una immediata disamina del campione anatomico. Il nuovo sistema inoltre utilizza contenitori di campioni standard evitando ulteriori manipolazioni sul campione e essendo facilmente trasportabile è possibile far usufruire a più sale operatorie questa tecnologia.”
Fonte: Health Online