Innovazione all’Ospedale “Gemelli”, presentato il progetto San Bartolomeo

Diritto alla salute, equità nell’accesso alle cure, inclusione sociale e solidarietà. Sono questi i capisaldi del progetto San Bartolomeo, presentato dall’Ospedale Gemelli Isola Tiberina in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio e con la Fondazione Deloitte. Lo scopo è di poter offrire servizi clinico-assistenziali, ma anche di ampliare la platea dei beneficiari e coinvolgere nuovi potenziali sostenitori che condividano le stesse finalità e valori. La fase pilota del progetto è stata avviata a inizio anno e, a partire dal mese di gennaio, più di 170 persone con fragilità provenienti da circa 30 paesi diversi hanno avuto accesso agli ambulatori di Ginecologia, Ostetricia, Senologia e Odontoiatria, insieme a cittadini italiani che avevano difficoltà ad usufruire delle cure di cui avevano bisogno. 

L’evento di presentazione si è svolto nell’Aula Magna del Gemelli Isola Tiberina, alla presenza del cardinale Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, Giovanni Leonardi, Segretario Generale del Ministero della Salute, Paolo Nusiner, Presidente del Gemelli Isola Tiberina, Daniele Piacentini, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gemelli Isola Tiberina, Sergio Alfieri,  Consigliere di Amministrazione del Gemelli Isola Tiberina, Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio, Giusi Lecce, medico referente del progetto della Comunità di Sant’Egidio, Fabio Pompei,  Ceo di Deloitte Italia, Guido Borsani, Presidente della Fondazione Deloitte.

Innovazione e medicina. Sempre in relazione alle cure che mettono al centro la persona, l’Università Cattolica – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS ha presentato “NaviCam Stomach System” nata nella “Silicon Valley cinese” e utilizzata per la prima volta al mondo, al di fuori della Cina (dove è stata inventata), nel corso del congresso EndoLive Roma 2023, tenuto a Roma la scorsa settimana. Si tratta di un sistema dotato di intelligenza artificiale per il riconoscimento delle lesioni, che risparmia al paziente il fastidio del ‘tubo’ ed evita la sedazione. La video-pillola che il paziente inghiotte ha le dimensioni di una compressa di paracetamolo. È la prima ‘gastroscopia senza tubo’ del mondo. 

NaviCam® Stomach System è la prima piattaforma robotica che consente la visualizzazione dello stomaco attraverso una videocapsula in grado di riconoscere le lesioni di stomaco e duodeno grazie all’intelligenza artificiale. “La videocapsula è utilizzata da anni per lo studio dell’intestino tenue – spiega il professor Cristiano Spada – ma finora non era stato possibile applicare questa tecnologia allo stomaco per questioni anatomiche; l’intestino tenue è infatti un ‘tubo’ del diametro di appena 3 cm, all’interno del quale la videocapsula progredisce naturalmente; al contrario, lo stomaco assomiglia più a un ‘sacco’ e per visualizzarlo con una videocapsula è necessario controllarne da fuori il movimento”.

Fonte: La Voce MBA

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